2 giugno 2019, b

«Un’anima libera non puoi possederla, puoi solo amarla».

«È più facile incontrare persone che ti giudicano, che persone che siedano al tuo fianco e dicano: “Ti ascolto”».

Propongo la seguente preghiera, da me composta nel 1997.

PREGHIERA DI CHI AMA LE MONTAGNE.

Signore, amo le montagne. Esse mi parlano di bellezza e grandezza. I ghiacciai, le cascate, le distese dei pini e dei fiori annunciano la tua potenza e il tuo amore per noi; donano forza alla fede e sicurezza all’amore per te. / Amo il minuscolo sentiero, che s’inerpica fra i dirupi, e la tenue pista sul nevaio: umili e silenziosi, portano sino alla vetta, chiudendo nel segreto lo sforzo di chi mi ha preceduto e la dura lotta di chi li ha aperti. / Amo il rifugio alpestre, al cui occhio sovrano piccole appaiono le valli sottostanti: caldo di ospitalità e amicizia, immerge tutti in un clima di semplicità e rara serenità. / Amo la guida, sicura e tenace nel passo, la sua voce di roccia, il suo canto nella tormenta. / Signore, fa’ ch’io porti con me queste voci dei monti; che abbia vivo il senso di chi mi cammina a fianco, come in cordata, dove la stessa sorte ci unisce in un sol corpo, tesi verso l’unica meta. / Aiutami, Signore, a ricordare che tu stesso sei guida, tu stesso hai tracciato e aperto una nuova via, dove le tue impronte di sangue assicurano il passo e il raggiungimento della cima. / Così sia.

A qualcuno la frase con l’accenno alle «impronte di sangue» è risultata incomprensibile, mentre è chiaro che si riferisce al sacrificio redentore del Calvario, cioè alla S. Messa, nella quale quell’unico Sacrificio viene rinnovato, al di là del tempo e dello spazio, in ogni qui e ora. Pur tuttavia, per non rendere la preghiera troppo complicata, nell’edizione come santino fatta poche settimane fa ho tolto simile accenno e qualche altro passaggio.

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ANTICHE FOTOGRAFIE DI CORTINA D’AMPEZZO.

1. Senza data; 2. Nel 1891; 3. Nel 1900; 4. L’antico castello de Zanna (ora non più esistente); 5. La cappella della Santissima Trinità nel castello de Zanna; 6. Nel 1950 con, sullo sfondo, il monte Pomagnon.

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PIETRONI DEI FABBRICATI DI COI.

In alta montagna, per case e stalle non è (soprattutto non era) possibile far altro che costruzioni solide, con la pietra dolomitica delle cave locali, di difficile lavorazione, e con il legno degli abeti e dei larici, usati nelle costruzioni sia come tronchi, sia come assi, sia come tavolette di copertura, oltreché come rivestimento interno, infissi, ecc.

Coi, Anello infisso in un muro di tabià
Coi, Muro d’angolo di in tabià in località Postròi
Coi, Muro di sostegno antistante un tabià di Postròi
Coi, Muro d’un tabià a Postròi

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ANTICO OPUSCOLO DI PROPAGANDA DI UN BARBIERE U.S.A.

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IMMAGINI SPETTACOLARI.

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