«Un’anima libera non puoi possederla, puoi solo amarla».
«È più facile incontrare persone che ti giudicano, che persone che siedano al tuo fianco e dicano: “Ti ascolto”».
Propongo la seguente preghiera, da me composta nel 1997.
PREGHIERA DI CHI AMA LE MONTAGNE.
Signore, amo le montagne. Esse mi parlano di bellezza e grandezza. I ghiacciai, le cascate, le distese dei pini e dei fiori annunciano la tua potenza e il tuo amore per noi; donano forza alla fede e sicurezza all’amore per te. / Amo il minuscolo sentiero, che s’inerpica fra i dirupi, e la tenue pista sul nevaio: umili e silenziosi, portano sino alla vetta, chiudendo nel segreto lo sforzo di chi mi ha preceduto e la dura lotta di chi li ha aperti. / Amo il rifugio alpestre, al cui occhio sovrano piccole appaiono le valli sottostanti: caldo di ospitalità e amicizia, immerge tutti in un clima di semplicità e rara serenità. / Amo la guida, sicura e tenace nel passo, la sua voce di roccia, il suo canto nella tormenta. / Signore, fa’ ch’io porti con me queste voci dei monti; che abbia vivo il senso di chi mi cammina a fianco, come in cordata, dove la stessa sorte ci unisce in un sol corpo, tesi verso l’unica meta. / Aiutami, Signore, a ricordare che tu stesso sei guida, tu stesso hai tracciato e aperto una nuova via, dove le tue impronte di sangue assicurano il passo e il raggiungimento della cima. / Così sia.
A qualcuno la frase con l’accenno alle «impronte di sangue» è risultata incomprensibile, mentre è chiaro che si riferisce al sacrificio redentore del Calvario, cioè alla S. Messa, nella quale quell’unico Sacrificio viene rinnovato, al di là del tempo e dello spazio, in ogni qui e ora. Pur tuttavia, per non rendere la preghiera troppo complicata, nell’edizione come santino fatta poche settimane fa ho tolto simile accenno e qualche altro passaggio.
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ANTICHE FOTOGRAFIE DI CORTINA D’AMPEZZO.
1. Senza data; 2. Nel 1891; 3. Nel 1900; 4. L’antico castello de Zanna (ora non più esistente); 5. La cappella della Santissima Trinità nel castello de Zanna; 6. Nel 1950 con, sullo sfondo, il monte Pomagnon.
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PIETRONI DEI FABBRICATI DI COI.
In alta montagna, per case e stalle non è (soprattutto non era) possibile far altro che costruzioni solide, con la pietra dolomitica delle cave locali, di difficile lavorazione, e con il legno degli abeti e dei larici, usati nelle costruzioni sia come tronchi, sia come assi, sia come tavolette di copertura, oltreché come rivestimento interno, infissi, ecc.
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ANTICO OPUSCOLO DI PROPAGANDA DI UN BARBIERE U.S.A.