Avvio questo spazio internet per condividere

Da sacerdote cattolico, felice di essere tale, ti saluto alla maniera tradizionale dei preti: «Sia lodato Gesù Cristo!». Avvio questo spazio internet per condividere fotografie e pensieri, miei e di altre persone. Qualche riflessione sarà inevitabile, ma cercherò di metterne poche, almeno per tutta la prima parte del blog, e di non postare articoli di studio seri ossia pesanti, oppure commenti sull’attualità sociale e politica; qualche commento sarà però inevitabile e persino doveroso. In ogni caso, mi preme soprattutto condividere, immagini che, gironzolando in internet per diletto e per svago, ho trovato piacevoli.

IL DISGELO E LA LUNA

Oggi il cielo è sereno e l’aria soleggiata, ma la temperatura va di poco sopra lo zero. Una persona di Coi, un uomo poco più anziano di me, m’ha raccontato una cosa che avevo dimenticato. Ha detto che quando la luna è in crescita, l’acqua della neve e del giaccio che si scongelano durante il giorno, va sopra il ghiaccio stesso e lo rende ancora più pericoloso al camminare. Quando la luna, invece, è in calo, l’acqua dello scongelamento va sotto il ghiaccio e penetra con più facilità nella terra, sciogliendola. È una delle verità apprese e insegnate dai nostri antenati; mostra la loro saggezza, sviluppata in loro da una prolungata osservazione dei fenomeni naturali.

LE CAPANNE DI GHIACCIO DEI BAMBINI DI UN TEMPO

Questa fotografia di un riparo nella neve m’ha fatto ricordare come anche ai tempi della mia infanzia, un cinquanta e sessant’anni fa, ne facevano di simili tutti i ragazzi di Coi. Poi, un po’ alla volta, si è smesso. Noi di Coi, facevamo però queste casette (le chiamavamo così) più basse e, soprattutto, con l’entrata più bassa, per cui potevamo entrarvi solo camminando sulle mani e sulle ginocchia e l’interno per noi era completamente buio, non potendo disporre di alcuna lampada, torcia o candela.

LA CASA PREFERIBILE

Questa casa nel bosco è una meraviglia; più la si guarda, più si vede che è bella e si avrebbe voglia di abitarla (non voglio negarlo). Ma, nello stesso tempo, non voglio illudere né me, né altri, pensando o facendo credere che la felicità venga dalle cose, neppure quelle lussuose e complicate. Ciò che è semplice, il più delle volte è preferibile, fors’anche perché più facile da gestire e da vivere. Siamo sempre noi, alla fin fine, a dare vita, valore e felicità a una casa, quale essa sia, non essa a noi.

LE BOTTIGLIE COLORATE DELLA MIA INFANZIA

Quest’immagine mi ha fatto pensare a quando anche noi, bambini e adolescenti di Coi, dipingevamo le bottiglie vuote. Poi le mettevamo sopra un armadio, in camera. I disegni erano sul tipo di questi o più semplici; o avevamo meno fantasia o più fretta di terminare; in ogni caso, a noi andavano bene così, più di tutto ci interessava colorare le bottiglie, non dipingerle.

IL BOSCO ERA LA GRANDE CASA

Nella fotografia qui sopra riportata, si vede un bosco della Val di Zoldo, in autunno, con i larici dalle fronde color arancio e i pini mughi sempreverdi. Si nota che il terreno circostante è arido e molto sassoso. Probabilmente si è nella zona ai piedi del monte Pelmo, detta Le Mandre, e la fascia bianca è il greto, in quel momento asciutto, d’un torrente stagionale, primaverile e autunnale.

Il bosco era la nostra vera casa e sempre è esso la vera casa del montanaro. Qui sopra, germogli rossi d’un pino mugo. Sotto: piccoli, delicati fiori di prato, alla luce dell’alba o del tramonto. Più sotto ancora: uno scoiattolo corre in un’abetaia; infine, una farfalla su un fiore di trifoglio e foglie sui rami d’un cespuglio.

Altre immagini del bosco, di mucche al pascolo, di un uccello, di funghi e bacche del sottobosco, di mughetti e viole del pensiero.

FIORI SEMPLICI MA SPLENDIDI

TRE COLPI D’OCCHIO PARTICOLARI

FRUTTA, FESTA DEL PALATO

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