DON FLORIANO, Il brutto vizio di strumentalizzare la S. Messa per portare avanti iniziative sociali e politiche

Da alcuni anni in molte diocesi è entrato in uso il «foglietto liturgico domenicale». Esso era nato dopo il concilio Vaticano II (1962-1965), per far conoscere il nuovo rito della S. Messa – rito rinnegatore del precedente, come mai era stato in quasi duemila anni di storia della Chiesa – e, naturalmente, sembrava un’innovazione provvisoria, in sostituzione degli antichi, e infinitamente più ricchi, libretti di preghiera. Poi si è capito il trucco diabolico: ad essere eliminati per sempre furono i libretti delle preghiere secolari e i foglietti volanti, per nulla seri in una chiesa, divennero abituali. E sia! Non era il peggiore dei mali, per quanto sempre un concreto passo indietro nella vita cristiana.

Ma gli organizzatori del trucco avevano ben altro per la testa: il progetto di diffondere goccia a goccia, con quei foglietti, non tanto preghiere (come doveva essere) ma pensieri ispirati alla mentalità massonica della fraternità mondiale, del mondialismo, del globalismo e del neo-comunismo. Ricordo benissimo quando, cappellano, il mio parroco fece fare un presepio con un cartello che diceva: «Accòglilo, accòglili!»; sì, perché accogliere Gesù gli sembrava troppo poco, se non diventata accoglienza anche di migranti e poveri più o meno finti. Si era trent’anni fa e, da allora, l’andazzo di favorire il sociale sul religioso, l’opera di carità su quella di culto, il rapporto con gli altri piuttosto che quello con Dio è continuato a spron battuto, tant’è che seminari, conventi, e Ordini religiosi sono al collasso, mentre, d’altra parte, i massoni si complimentano con papa Francesco per la collaborazione che offre loro, per quanto ufficialmente non lo faccia!

Tutto questo pensavo dopo aver visto che domenica scorsa in diocesi di Treviso i fedeli, presenti alle S. Messe, sono stati costretti a pregare contro le autonomie territoriali, dichiarate forme di egoismo; quindi a pregare per scelte politiche precise. Lo scandalo è evidente ed ha avuto vasta eco. Ma sono sicuro che i vescovi e i sacerdoti i quali non solo permettono ma compiono questi gravissimi abusi, se ne infischieranno della sofferenza dei fedeli e continueranno nella loro propaganda  di ispirazione massonica, favoriti in pieno dal silenzio di quel Mario Bergoglio che continuiamo a credere Papa, anche se si comporta così. Non resta che confidare nel giusto castigo di Dio!

don Floriano Pellegrini

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