La catastrofe del neo-comunismo

Manifesto d’epoca

I simpatizzanti, gli aderenti e i poltronari dei vari partiti di sinistra sono così imbevuti di una loro ideologia intransigente e vetero-comunista, nonostante i lifting di facciata, che si agitano solo a sentir parlare di fascismo; figuriamoci a sentirne parlar bene, ove giusto farlo! Quando, poi, siano costretti a prendere atto che dei giovani onorano i loro camerati di un tempo, deponendo fiori, assistendo a una Messa, alzando un gagliardetto nero anziché rosso, inaugurando una lapide o facendo – persino, dicono loro – il saluto romano, allora vanno su tutte le furie!

Riscaldato da così “nobili intenti”, il consigliere regionale veneto del PD Andrea Zanoni, riferendosi alla cerimonia d’inaugurazione d’una lapide al cimitero di Miane (Treviso), domenica 14 febbraio – in ricordo e ad onore dei molti (si parla di 37), assassinati e infoibati a Combai tra il 7 e l’8 maggio 1945, perché appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana – fa lo scandalizzato, parla di “vergognosa parata nostalgica”, di “commemorazione fascista”, di “triste spettacolo”, “con tanto di saluti romani”.

Ad ascoltarlo, io mi confermo nella valutazione negativa delle ideologie e di quella che, dopo tanti anni da quel 1945, pur con la metamorfosi nel nome da comunista a democratica e, ultimamente, liberal-globalista, oggi come oggi è, a mio parere, in Italia, in Cina e in qualche altro disgraziato Paese del mondo, un pericolo, un veleno, un virus mortale, generatore di mostri comportamentali, politici, culturali, persino verbali inauditi, come appare dalla lezione di cavalleria democratica e comunista offertaci giorni fa da un docente universitario. La Digos (che corrisponde a quella che un tempo era la polizia politica) ha fatto delle denunce; la capisco, forse si è sentita in dovere di farle. Ma io dico: magari ci fossero tanti, giovani soprattutto, che si ispirano ai valori “Dio, patria e famiglia”, per i quali vennero assassinati i “fascisti” di Combai, anziché a quelli contrari, portati avanti dai neo-comunisti!

don Floriano Pellegrini

Manifesto d’epoca
Per più di un anno, assieme a certi Azzolina, Mattarella & vari altri rosso-gialli, hanno rappresentato la Repubblica Italiana! Se non era per Renzi, sarebbero ancora al loro posto e alcuni di loro vi sono rimasti, come Speranza, De Maio e D’Incà! Ma, poi, con Draghi, siamo caduti in una situazione di compromesso, non positiva; Mattarella è ancora al suo posto e suo figlio ha ricevuto un incarico nel nuovo Governo! Viva il Popolo!

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