GHIBANU, Sant’Andrea Apostolo fondamento della storia nazionale e della civilizzazione cristiana del Popolo Romeno

Post di Ionut Adrian Ghibanu, di oggi 30 novembre 2021, tratto dalla pagina Facebook di Andrei Arzoiu. Il testo originale è in romeno, questa la traduzione tramite Google, con qualche mio ritocco.

Nulla di ciò che accade nel mondo è casuale, niente di ciò che sta accadendo è inutile! La simmetria, le coincidenze, gli eventi e lo svolgimento della storia in generale sono solo modi che ancora una volta testimoniano il potente lavoro del Creatore nel mondo.

Così, il buon Dio ha fatto in modo che prima della festa nazionale della Romania ci godiamo la festa di Sant’Andrea Apostolo, il primo chiamato, il protettore della Romania e colui che ha annunciato ai nostri antenati il Vangelo di Cristo, portando il Cristianesimo nel territorio del nostro Paese. E questo è confessato da numerose fonti di San Valentino Ippolito, Eusebio di Cesarea e Origene, fino al Sinaxar Costantinopolitano, St. Epifania o Nichifor Calist. Anche papa Giovanni Paolo II lo ha confessato con grande autorità!

Insieme agli altri apostoli, a suo fratello Pietro, che ha portato a Cristo, Sant’Andrea Apostolo è uno di quelli che hanno costruito la Cattedrale d’Europa, hanno gettato le fondamenta dell’Europa cristiana e della civiltà del nostro mondo, perché è un fatto incontestabile che il Cristianesimo ha dato origine al concetto di civiltà e cultura europea, e da allora la civiltà è sinonimo di paradigma cristiano.

Non a caso è stato detto che il grado di civiltà di una nazione è dato da quanto ha fatto proprio del Vangelo e del rispetto per Dio e per il prossimo, o per la vita in generale. Da questa prospettiva, il fatto che nel nostro Paese è stato predicato il Cristianesimo da un apostolo di Cristo, e che i nostri antenati siano stati convertiti da Sant’Andrea Apostolo è un’opportunità di grande dignità, orgoglio, ma anche responsabilità.

Abbiamo il dovere di portare avanti questo tesoro che Dio ci ha dato, approfondendo il Cristianesimo e diffondendolo, attraverso la parola e l’azione, a quanti più sia possibile. Abbiamo, inoltre, il dovere di sostenere la rinascita dell’Europa, dove la verità non brilla più come prima. E, attraverso i nostri compaesani, andati in diaspora, la vera luce del Cristianesimo sia alba che illumina con grande splendore.

Naturalmente, ci sono ancor oggi alcuni che contestano la presenza di Sant’Andrea Apostolo nel nostro Paese e il fatto di aver cristianizzato i nostri antenati, senza argomentazioni e solo perché si trovano contro l’antica ortodossia, da altre posizioni confessionali cristiane o anche dal punto di vista dell’ateismo o delle diverse ideologie di origine neomarxista. Dobbiamo dire la verità, anche se sanno bene che promuovono le loro idee sbagliate solo perché sono radicali antiortodossi e/o anticristiani. Fortunatamente, altri come loro sono già stati nella storia ma sono scomparsi velocemente, senza più lasciar traccia delle loro storie inventate!

Tornando a Sant’Andrea Apostolo, dobbiamo pensare con grande fedeltà a lui, perché, attraverso di lui, Dio ci ha fatto il grande dono della fede cristiana, per essere precisi cristiani, ed è pure un forte sprone per noi, persone di oggi, a non essere da meno di loro e, seguendo il loro esempio, a fare della Fede l’ornamento, la base e la bellezza della nostra vita! Abbiamo questo dovere per i nostri discendenti, per il destino storico della nostra nazione e soprattutto davanti al buon Dio.

Nell’oscurità della cattiveria, della violenza e della discordia, abbiamo bisogno della luce imperativa, rinnovabile e guaritrice del Vangelo di Cristo! Abbiamo bisogno di essere apostoli moderni del Signore, seguendo l’esempio di Sant’Andrea Apostolo! Abbiamo bisogno di essere i missionari del nostro mondo, quelli che spazzano via le tenebre e fanno splendere la luce di Cristo, che illumina tutti!

Il fatto che la festa di Sant’Andrea Apostolo sia rivolta in modo che, sul calendario, sia posizionata prima della Festa Nazionale della Romania è, alla luce di quanto detto sopra, un segno che nella storia ci hanno guidato come Popolo il Vangelo di Cristo, il Cristianesimo e questo santo apostolo. E la Grande Unione del 1918, che celebriamo anno dopo anno è stata compiuta dai nostri antenati con abnegazione, oscillazione e sacrificio derivanti dalla fede cristiana. Siamo un Popolo cristiano, e questo è un grande dono e privilegio, un dovere di brillare nella storia attraverso Cristo!

Inoltre, e oggi è molto chiaro, la Chiesa Ortodossa è stata nel tempo l’istituzione nazionale fondamentale, l’iniziatrice delle prime scuole, degli ospedali, delle biblioteche, ecc., quella che è stata nel cuore di tutti i grandi eventi storici nazionali, animando quelli prima di noi.

Queste due feste, una religiosa – la Festa di Sant’Andrea Apostolo – e una con carattere storicamente pronunciato – la Giornata nazionale – situate fianco a fianco, testimoniano la concordanza benefica, necessaria e impegnativa tra la Fede cristiana e la nazione rumena, come un’esortazione, come un testamento per coloro che verranno.

Per la Fede sconfiggeremo tutte le prove dei tempi e compiremo il nostro destino storico, che Dio ci ha dato. La Grande Romania, cristiana ed europea, è il nostro ideale più santo, il tesoro che affidiamo alle giovani generazioni! Una Romania che brilla in un’Europa cristiana e che, a immagine di Sant’Andrea Apostolo che ha chiamato a Cristo suo fratello Pietro, contribuisce all’approfondimento del Cristianesimo, alba in tutto il continente per la rinascita del nostro mondo!

Buon e felice onomastico a tutti coloro che portano il nome di Sant’Andrea Apostolo, ma anche a tutti i Rumeni! È il nostro Santo Nazionale per eccellenza! Buon compleanno, Romania!

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