Sono iniziati i quaranta giorni di apartheid di milioni di cittadini innocenti

Sono iniziati i 40 giorni (si osservi questo numero importante nella contabilità ebraica; che sia una coincidenza casuale?) di apartheid dei cittadini che, con pieno diritto di essere rispettati nella loro opinione, si sono opposti all’introduzione finto-libera ma di fatto obbligatoria (la solita ipocrisia di cui al post precedente) di un certificato di controllo fiscale (fintamente, un’altra volta, spacciato per tessera sanitaria).

Per la prima volta, nella pur ricca e variegata storia dei Popoli della penisola italiana, adesso uniti in uno Stato (fintamente, ancora, cioè solo politicamente e non realmente, per volontà dei vincitori politici nel 1800, in altre parole della Massoneria, e non certo dei Popoli direttamente interessati; provate a chiederlo ai Veneti o ai Duo-Siciliani!); per la prima volta, dicevo, dei cittadini non in linea con l’ideologia governativa e del gruppo dei cittadini giunti al potere, e che non vogliono assolutamente mollarlo (si veda la mossa del Mattarella, che, con una giustificazione come un’altra, ha chiamato Draghi, invece di permettere al Popolo sovrano di esprimersi), sono posti ufficialmente e legalmente (ma non moralmente e legittimamente) in uno stato di apartheid. I primi cittadini, che probabilmente (tra l’altro) potrebbero anche essere in minoranza, hanno dichiarato se stessi cittadini di serie A e gli altri cittadini di serie B. Imponendo loro una serie di restrizioni da veri criminali!

Come fanno Mattarella e i giudici ad avvallare tutto questo?

Come fanno i vescovi e messer Bergoglio a tacere e non indignarsi?

Frattanto, con questi gravissimi peccati di omissione da parte di chi doveva e potrebbe intervenire, da oggi in Italia si è piombati in una dittatura tra le più aspre e schifose della storia umana! Si guardi la tabella qui riportata.

E’ mai possibile che una più o meno vera emergenza sanitaria sia così grave da giustificare una sospensione di diritti non solo costituzionali ma naturali degli esseri umani? No, assolutamente!! E’ quindi più che legittimo, necessario e doveroso, chiamare le cose per nome e dire che siamo in dittatura.

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