Questa mattina ho pensato ad un progetto che può sembrare strano: fare uno studio sul rapporto, nella storia, tra identità e sentimenti. Un saggio (un capitolo sarebbe troppo poco in questa ricerca) potrebbe essere dedicato a “Identità e risate”. Ad essere più tecnico, dovrei dire: “Identità e autoironia” o “autocritica”; ma quel “risate” rende meglio l’idea selvaggia che sta al fondo dell’intuizione, non ancora civilizzata dal ragionamento. Sto pensando a certe incisioni sul volto e sul corpo, in questo o quel popolo, ai tatuaggi, ai travestimenti ufficiali, alle carnevalate istituzionali, senza delle quali sembra che le stesse istituzioni siano meno serie (guarda la contraddizione!).
Per intanto, fiori e piante, soggetto mai spiacevole!
