ZENI, La persecuzione legalizzata e accettata da un branco di complici maiali

In costruzione

Post di Liza Zeni, di oggi 29 dicembre 2021, pubblicato sulla sua pagina Facebook. Sulla stessa pagina, ho aggiunto questo mio commento: «Non è accettabile! Adesso ho capito a cosa servono tutte quelle casette a forma di campo di concentramento che hanno costruito: saranno per mandare in carcere a vita i responsabili della dittatura. E non faccio nomi, ché ormai non serve più, li sappiamo tutti». Titolo e neretto qui posti sono miei.

Ieri una persona a me molto vicina che lavora in un ristorante ha vissuto momenti davvero terribili. In tre giorni, controlli della Finanza, dei vigili, ieri dei Nas.

Ebbene, questi signori entrando in cucina hanno chiesto di vedere se avessero tutti il super green pass. La persona in questione, non essendo vaccinata, ha presentato il green pass semplice, come la legge prevede. Allora il caro Nas ha cominciato a minacciare, con arroganza e cattiveria, che non era in regola e che quindi avrebbero messo la multa a lui e al datore di lavoro. Il datore di lavoro subito ha detto alla persona di fare bagagli e bagaglietti così da non prendere la multa. La persona ha cominciato a difendersi con il Nas violento e spavaldo, che era sicuro che la legge prevedesse il super green pass. Momenti davvero spiacevoli e di bagarre; chiamata la ASL, non ha risposto (lavorano?), cercata la legge e mostrata. Naturalmente, poi, il tipo Nas con i suoi strumenti non leggeva il green pass della persona e si è dovuto chiamare la persona del locale addetta al controllo, che alla fine è riuscita a mostrare che il green pass era valido.

I Nas allo chef hanno intimato di costringere il suo souf chef a vaccinarsi. Lo chef, persona [timorata] di Dio, ha risposto che lui non doveva costringere proprio nessuno, visto e considerato che le persone sono libere.

Ieri sera la persona che ha vissuto tutto questo schifo, da questa gente dittatoriale mi ha raccontato tutto. Era distrutta.

Dittatura, intimidazioni, violenza. Ditemi ancora che non siamo trattati come vennero trattati gli Ebrei e vi mando a pascolare. Come diceva la Scholl ai suoi connazionali tedeschi: «Siete colpevoli, colpevoli, colpevoli, ciascuno col suo silenzio-assenso».

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