15 maggio 2019, b

«Credo ci siano due fasi della vita in cui siamo davvero liberi: l’infanzia e la vecchiaia. Un bambino non ha nulla da guadagnare, un vecchio non ha più nulla da perdere» (A. Piva).

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Naturalmente, la foto non ha riferimento al testo, ma è posta solo per abbellimento.

SUL DETTO POPOLARE «ESSERE CORNUTO». A proposito di detti di cui sarebbe bello conoscere l’origine, ho scoperto che quello del dire «essere cornuto» a persona tradita dal coniuge, è molto antico. È documentato persino nelle storielle dei monaci dei primi secoli cristiani raccolte da R. Kern (cfr. n. 277). Vi si legge, infatti, che un giorno un monaco volle andare nella città di Antiochia a vendere un capretto, anche se ciò era proibito. Lo pose su un piccolo carro, sotto un telo, e partì. Giunto da un gabelliere, venne però interrogato: «Che hai?». E il monaco: «Il mio cane, fratello». Il gabelliere di rimando: «Ma no, è una capra, ha le corna!». Al che il monaco concluse: «Ti prego, fratello, la vita privata del mio cane va rispettata!».

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UN QUADERNO DI POESIE INEDITE. Un quaderno di poesie antiche del nostro Archivio Storico, mai trascritte e quindi mai analizzate (speriamo che un giorno qualcuno le prenda in considerazione), inizia con questi versi:

Se gran gusto ha quel galante
di mostrarvisi un Narciso,
gode anch’ei, che il Damigante [?]
sempliciotto il move a riso.

Se gioisse il Zovanotto,
che per voi s’orna, e si liscia
gode anch’ei, che di botto
dalle risa si scompiscia.

Il mal è, se pur mal è,
che non usa contenersi,
non sà [sic!] rider entro se [=sé],
ma il suo riso mette in versi.

Pur non è questo delitto
da punir colla scomunica,
anzi che ridendo in scritto,
li suoi spassi altrui communica.

Finalmente hà un sol difetto
in Prudenza, e in Poesia
d’esser tanto gonzo, e inetto
che non scrive mai bugia.

Di contarle nette, e schiette
ha talmente fatto il callo
che se dir vuol favolette
dice il vero ancor in fallo!

Non dimeno per voi sola, [ecc.]

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FOTOGRAFIE STORICHE DI ARGOMENTO VARIO.

Splendida immagine dell’imperatore Franz Joseph nel 1865
Venezia, Il ponte di Canal Regio o Cannaregio
Il palazzo Geva di Conegliano nel 1893
Vecchia fotografia di Mas, nei dintorni di Belluno, dove parte la strada per l’Agordino
Minatori agordini nel 1900
Poveri emigranti carrettieri di Rivamonte Agordino
Albino Luciani, secondo da sinistra in prima fila, con alcuni compagni nel seminario di Belluno. Agordino, aveva risolto il problema del vivere diventando prete.

Don Angelo Arnoldo, di Gòima di Zoldo. Si ripeteva la storia umana di Luciani
Don Angelo Arnoldo, di Gòima di Zoldo
Splendida fotografia di un adulto e bambino nel bosco di Coi, vicino ad una fontana ricavata in un tronco. I due erano, naturalmente, dei turisti.
A Clauzetto nel 1926
Friulane
Contadini dell’Agro di Montefiascone
Contadina napoletana dell’Ottocento cerca invano di fare la vamp
Affaticato venditore di quartare a Messina
Re Vittorio Emanuele II accampato nel parco del Gran Paradiso e attorniato dalle guide ecc. va tranquillamente a caccia!
Abbracciati, vintage. C’è sempre chi ha trovato il tempo per divertirsi; giustamente, se si vuole, ma e ma…
Abbracciati, vintage
Amici al mare, vintage
Alpini caduti sull’Ortigara durante la Prima Guerra Mondiale. L’inutile strage che papa Benedetto XV voleva evitare!
Scena tremenda della guerra civile russa
Belgian Franctireurs, Prisoners of German Hussars
Funerale di epoca vittoriana
Funerale alla grande (o alla grassa)
Fratta Polesine 21-8-1924, funerale di Matteotti. Delitto di Stato!
Fratta Polesine 21-8-1924, funerale di Matteotti
Fratta Polesine 21-8-1924, funerale di Matteotti
1937, Il principe Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II
Forse boy scout veronesi
Milano, 1941, Piazza Carnaro e nuova stazione Centrale
La ritirata di Russia il 17 gennaio 1943. Delitto di Stato!
Funerale di guerra, nel 1944
Longarone, 9 ottobre 1963, dopo il disastro del Vajont. Altro delitto di Stato!

Longarone, 9 ottobre 1963

Longarone, 9 ottobre 1963

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